Sabu è uno shitappiki, agente e investigatore privato all’inizio della sua carriera nella gerarchia di funzionari d’ordine pubblico. È un ragazzo acuto, abilissimo nell’uso del jitte e, soprattutto, animato da un forte senso di giustizia. Ichi è il suo collega. Un massaggiatore cieco – ma il cuore ha mille occhi! – maestro dello iaido, l’arte di estrarre la katana e colpire in un solo fendente.

Attraverso le avventure di questa improbabile coppia, che spaziano tra il delicato e l’onirico, tra il divertito e il drammatico, tra il poetico e l’investigazione più pura, Shotaro Ishinomori ci conduce in un viaggio nel Giappone feudale. Sabu e Ichi, con il loro ingegno e la loro maestria, raddrizzeranno torti e cattureranno malfattori, uomini comuni segnati dal risentimento o funzionari corrotti in cerca di ulteriori guadagni, le cui azioni tornano sempre indietro. Uno spaccato di vita avventurosa, quindi, ma anche un viaggio in tante quotidianità che per un motivo o per l’altro prendono una brutta piega. Perché, come ci ricorderà Sabu, è “assurdo come gli esseri umani facciano in fretta a trasformarsi in criminali”.