Nel 2002, per festeggiare il quarantennale di Diabolik, la Casa Editrice Astorina pubblicò un volume prestigioso: Diabolik. il Re del Terrore: Il Remake. Il successo di quell'edizione portò a ripetere l'esperienza con cadenza annuale, con opere inedite o episodi memorabili riproposti in grande formato. Questo cofanetto raccoglie i quattro volumi della Collana del Quarantennale: Il re del terrore: il remake - Eva Kant: quando Diabolik non c'era - Diabolik visto da lontano - Ginko: prima di Diabolik

Nell’estate del 2021 ci lasciava il maestro Enzo Facciolo, il disegnatore che nel 1963 aveva dato l’aspetto definitivo al volto del Re del Terrore e che, fino alla sua morte, è stato uno dei più prolifici e apprezzati autori di Diabolik.Eravamo ovviamente rassegnati a non poter più godere di una sua nuova storia quando, qualche mese fa, in redazione è arrivata una notizia che ci ha lasciato a bocca aperta: esisteva un intero episodio inedito di Diabolik disegnato a matita da Enzo Facciolo. E non una storia qualunque, ma il remake del mitico numero uno: “Il re del terrore”. Artefice di tutto questo è stato Angelo Palmas, al contempo autore diaboliko e collezionista. È lui che ha riscritto la sceneggiatura della prima avventura di Diabolik e commissionato a Facciolo, in gran segreto, la realizzazione dei disegni: era il 2014. Da allora quel remake è rimasto sconosciuto a tutti, nascosto nella collezione di originali di Palmas e così sarebbe dovuto rimanere per sempre. Ma a Facciolo è sempre dispiaciuto il pensare che quel lavoro non potesse essere visto dai fan. Così, in occasione dei 60° di Diabolik, Angelo Palmas ha deciso di renderlo noto e l'Astorina di pubblicarlo.Ad arricchire l’opera un prologo con protagoniste le sorelle Giussani, scritto sempre da Palmas e disegnato da Luca Salvagno. E per godere ancora di più dei disegni del maestro Facciolo, allegato al volume un albo in formato pocket in cui le 126 pagine del remake sono presentante “nude”, senza i balloon che avrebbero parzialmente nascosto i disegni a matita.

Per chi si fosse perso "In prima pagina" (2006) e "Sempre in prima pagina" (2007) Astorina ripropone le stesse raccolte di splash-page in una preziosa versione cartonata a limitatissima tiratura.

L'imperdibile cofanetto cellofanato che raccoglie la Prima Stagione di DK e la versione Variant Cover del n. 1. Mi sono sempre chiesto come sarebbe stato Diabolik se le sorelle Giussani, creandolo, avessero fatto riferimento ai fumetti americani invece che al feuilleton francese di inizio secolo scorso. O semplicemente avessero trovato modo di conciliare quelle due fonti di ispirazione. Col passare degli anni, di tanti anni, mentre Diabolik cumulava successi su successi, consolidava la sua posizione "nell'immaginario collettivo degli italiani" (come usano scrivere i giornalisti), evolveva nella grafica e nella psicologia, ho continuato a pensare a un'altra sua possibile realtà. Per intenderci: una realtà che stesse a Clerville come Clerville sta alla nostra. Una realtà parallela diversa, deviata, riconducibile per qualche elemento a quella che i lettori conoscono da cinquant'anni… ma chiaramente "altra". Così è nato DK.

Mi sono sempre chiesto come sarebbe stato Diabolik se le sorelle Giussani, creandolo, avessero fatto riferimento ai fumetti americani invece che al feuilleton francese di inizio secolo scorso. O semplicemente avessero trovato modo di conciliare quelle due fonti di ispirazione. Col passare degli anni, di tanti anni, mentre Diabolik cumulava successi su successi, consolidava la sua posizione "nell'immaginario collettivo degli italiani" (come usano scrivere i giornalisti), evolveva nella grafica e nella psicologia, ho continuato a pensare a un'altra sua possibile realtà. Per intenderci: una realtà che stesse a Clerville come Clerville sta alla nostra. Una realtà parallela diversa, deviata, riconducibile per qualche elemento a quella che i lettori conoscono da cinquant'anni… ma chiaramente "altra". Così è nato DK. Mario Gomboli.

Mi sono sempre chiesto come sarebbe stato Diabolik se le sorelle Giussani, creandolo, avessero fatto riferimento ai fumetti americani invece che al feuilleton francese di inizio secolo scorso. O semplicemente avessero trovato modo di conciliare quelle due fonti di ispirazione. Col passare degli anni, di tanti anni, mentre Diabolik cumulava successi su successi, consolidava la sua posizione "nell'immaginario collettivo degli italiani" (come usano scrivere i giornalisti), evolveva nella grafica e nella psicologia, ho continuato a pensare a un'altra sua possibile realtà. Per intenderci: una realtà che stesse a Clerville come Clerville sta alla nostra. Una realtà parallela diversa, deviata, riconducibile per qualche elemento a quella che i lettori conoscono da cinquant'anni… ma chiaramente "altra". Così è nato DK. Mario Gomboli.